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  • Intervista a Camilla Buttà, Sustainability, Diversity&Inclusion and Communication Manager, Vector

la disabilita come elemento distintivo della persona il nuovo approccio di vector personaVector è una impresa di medie dimensioni, attiva nel settore delle spedizioni internazionali e con una squadra che conta circa 130 Persone. Vector è considerata un baluardo innovativo e consolidato sui temi della Diversity e Inclusion aziendale, al livello nazionale. Nel 2016 e 2018, ha ottenuto il riconoscimento di miglior PMI inclusiva per i diritti delle Persone LGBTIQ+.

Dal 2015, quando la D&I non costituiva ancora un punto cardine della corporate sustainability, Vector ha scelto di posizionarsi sui temi della diversità e dell’inclusione, avviando un percorso interno di riflessione e approfondimento tematico che dura ormai da otto anni e ancora non è terminato.

“Quando in Azienda si è iniziato a parlare di riconoscimento, inclusione e valorizzazione delle diversità, Vector contava su una squadra di Persone composta per lo più da lavoratrici, ed anche le funzioni manageriali risultavano affidate in molti casi alle donne. Inoltre, diversi ruoli di leadership – come il trade management o la gestione delle linee –, erano nelle mani di Persone di diversa etnia o religione. La diversità era quindi già una fonte di ricchezza per l’organizzazione.” – inizia così il suo racconto Camilla Buttà, Sustainability, Diversity&Inclusion & Communication Manager di Vector.
Ciò che restava da fare, era un lavoro accurato e sistematico di contrasto ai bias, ossia ai pregiudizi inconsapevoli ancora presenti in Azienda, per aprire la strada ad un vero approccio paritario e ad una condizione di pieno benessere per ciascun lavoratore e ciascuna lavoratrice.

“La domanda che ci siamo posti in partenza è stata questa: siamo certi che tutte le Persone attive in azienda siano veramente sé stesse e si sentano bene sul posto di lavoro? La risposta è stata che potevamo fare di più, e anche fare meglio.” – continua Camilla Buttà.

Da quel momento, la sfida sulla D&I è diventata per Vector quella di cambiare, da una parte, il contesto (lavorando sui pregiudizi inconsapevoli) e, dall’altra, i regolamenti per renderli veramente inclusivi per tutta la popolazione aziendale. Il Team D&I aziendale è nato nel 2015, recependo questa sfida. All’inizio, si componeva per lo più di figure manageriali e si sono registrate alcune resistenze interne: era giusto che l’Azienda entrasse nel privato delle Persone?

“Non si trattava di parlare del privato delle Persone, né tantomeno di violarlo. Il tema era garantire equità nei diritti, anche se questo significava per l’Azienda superare le disposizioni legislative in materia: come è stata, ad esempio, la scelta di anticipare la licenza matrimoniale per le coppie omosessuali che si sposavano all’estero, non ancora prevista all’epoca dalla normativa italiana.” – prosegue Camilla Buttà, che ha partecipato ai lavori del Team D&I di Vector fin dagli esordi. “Era chiaro che, colmando il vuoto legislativo in materia di diritti, avremmo aiutato le persone a restare in Azienda. Le diversità rendono gli individui unici, anche sul piano lavorativo, e un buon diversity management abbassa il turn over e la dispersione di competenze e talenti.”

Con lo stesso obiettivo, negli anni scorsi, sono state introdotte misure per la flessibilità lavorativa ed un aumento delle ore di permesso non solo per le famiglie ma anche per le coppie senza figli o per i single, senza connetterle strettamente ad una condizione di genitorialità.

Il Team D&I è aperto alla partecipazione di tutti i livelli, reparti e ruoli aziendali e coinvolge attivamente 26 Persone. Il Team gestisce e coordina un tavolo di lavoro tematico a cui tutte le Persone di Vector possono prendere parte, ed i cui esiti vengono poi riportati a tutta la popolazione aziendale ed, eventualmente, anche al territorio di Castellanza e dintorni tramite un evento esterno. Ogni anno, il Team sceglie di lavorare su un focus specifico: nel 2022, le attività del tavolo si sono incentrate sulla gestione delle disabilità in azienda.

Il percorso annuale 2022 si è articolato in 8 appuntamenti e il 70% della popolazione aziendale ha partecipato almeno ad un incontro.

Camilla Buttà approfondisce meglio gli ultimi dodici mesi del tavolo di lavoro coordinato dal Team D&I: “Al principio, si è fatta chiarezza sulle diverse tipologie di disabilità, partendo dalla distinzione fra le disabilità visibili e invisibili. Per ciascuna tipologia, con l’obiettivo di lavorare sul contesto, è nato un confronto spontaneo sui pregiudizi inconsapevoli (bias) ancora presenti all’interno dell’Azienda. Ci siamo chiesti, ad esempio, quante Persone in Azienda parlassero liberamente di sessualità con il (o la) collega disabile e quante volte, Vector, ha selezionato Persone disabili per una determinata funzione valutando l’esistenza di competenze idonee. La verità è che, per la maggior parte delle PMI, l’assunzione di Persone disabili è una questione ancora strettamente connessa agli obblighi di legge. Dobbiamo dirci, quindi, che esiste un pregiudizio per cui nessun ruolo in azienda possa essere ricoperto da una Persona disabile, ad eccezione delle più semplici mansioni di segreteria o amministrativi. Questo lo crediamo senza aver mai aperto un processo di selezione a tutto tondo ad una Persona con disabilità.”

Su questa presa di consapevolezza, il Team D&I di Vector sta già costruendo una nuova policy sui processi di recruitment e redigendo il primo vocabolario inclusivo aziendale, non escludendo per il futuro l’assunzione di un numero di Persone con disabilità anche superiore ai minimi previsti dalla legge, una volta riscontrata la presenza di idonee competenze. Il confronto nell’ambito del tavolo di lavoro annuale sul disability management, ha anche aiutato le Persone di Vector ad accettare delle proprie emozioni connesse alla disabilità, partendo da una verità scomoda: quanti/e di noi non provano un senso di pesantezza quando entrano in contatto con disabilità gravi o importanti?

la disabilita come elemento distintivo della persona il nuovo approccio di vector riunioneNel tavolo di lavoro, Vector ha dato molto spazio allo story-telling, strumento imprescindibile per abbattere le barriere personali rivolte verso gli altri, ma anche verso sé stessi. Sono intervenuti nel percorso Ilaria Galbusera, Capitana della Nazionale Volley Sorde Italia, e Daniele Cassioli, cieco dalla nascita e campione paralimpico di sci nautico. Alcuni dipendenti di Vector hanno spontaneamente condiviso la loro condizione di disabili o parlato della loro esperienza a contatto con la disabilità.

Per quanto tutti gli spazi interni risultino già sufficientemente accessibili a Persone con disabilità, l’Azienda sta valutando di commissionare in futuro un’analisi di accessibilità per l’azzeramento delle barriere fisiche: non solo ingressi, passaggi e percorsi accessibili, ma anche l’illuminazione, i suoni, gli allarmi, le serrature delle porte, la posizione delle scrivanie, gli strumenti in dotazione, il sito internet, il modo in cui si fanno le riunioni, si scrivono le mail, tutti questi elementi possono costituire delle barriere per le persone con diverse disabilità.

L’ultima fase del primo anno di lavoro sul disability management sarà quella della restituzione alla comunità esterna. Vector sta organizzando il suo «Disability Day» che sarà aperto al territorio, alle autorità locali, ad altre aziende, per condividere quanto appreso durante i dodici mesi di lavoro interno.

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