Nella storia di ogni azienda, e nei progetti che realizza, è scritto il suo “DNA”. Così, per chi da oltre 90 anni lavora per offrire ai cittadini un servizio essenziale come l’acqua, anche la costruzione di una nuova sede aziendale diventa un’occasione in più per rafforzare il proprio ruolo sociale, al servizio della collettività.
Questa è l’esperienza di Gruppo CAP, società per azioni a capitale pubblico partecipata dagli enti locali, che dal 1928 gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano e di altri Comuni delle province limitrofe.
Quando, nel 2019, vengono avviati i lavori per la realizzazione del nuovo headquarter aziendale – una struttura a forma di arca fluttuante che richiama, per l’appunto, l’elemento acqua – Gruppo CAP lancia parallelamente un percorso pluriennale di conoscenza e ascolto, coinvolgimento e collaborazione con la cittadinanza locale: così, inizia il suo “Progetto Quartiere”.
Il “Progetto Quartiere” nasce e si sviluppa nella zona della Barona – periferia a sud-ovest di Milano – e l’obiettivo principale è quello di costruire un dialogo strutturato e sinergico con la comunità che abita l’area intorno alla sede, durante tutte le fasi dei lavori di costruzione dell’edificio. Un percorso che passa in primis dall’ascolto delle varie esigenze – ad esempio, per cercare di ridurre al minimo il disturbo arrecato da grandi demolizioni, scavi e interruzioni del traffico – ed è orientato nel medio e lungo termine a creare insieme un nuovo spazio d’incontro e condivisione, fisico e concettuale, aperto a tutti e tutte.
«La realizzazione della nuova sede aziendale è stata, a tutti gli effetti, un percorso di stakeholder engagement – racconta Matteo Colle, Direttore Relazioni esterne e Sostenibilità di Gruppo CAP – Dal settembre 2020 a oggi, Gruppo CAP si è avvalsa del supporto di soggetti attivi sul territorio, per comprendere al meglio il substrato sociale del quartiere ospitante, che nasce con una vocazione spiccatamente popolare. In questo viaggio, ci siamo fatti accompagnare da “Super”, il Festival delle Periferie di Milano, e dall’associazione di promozione sociale “NoiCoop” (Consorzio Cooperative Lavoratori), per avviare un programma di ascolto e attivazione che, negli anni, ci ha portato a conoscere e a entrare in contatto con le varie realtà attive in loco».
La prima fase del “Progetto Quartiere” è consistita in un lavoro di mappatura degli stakeholder locali, quali associazioni, gruppi e reti più o meno informali, singoli individui, ma anche attività commerciali con uno spiccato ruolo di animazione nel quartiere. L’azienda ha poi incontrato e intervistato diverse realtà del territorio, durante tour pubblici, a piedi o in bicicletta, aperti anche alla cittadinanza.
La seconda fase, di dialogo, ha visto l’approfondimento dei temi emersi dallo scambio con le realtà conosciute durante i tour: grazie a sessioni di incontri guidate da esperti, sono state affrontate molte questioni poste dai cittadini e dalle associazioni, e individuati i punti di forza e debolezza dell’area, per ragionare su possibili percorsi e sinergie future.
Infine, nella terza fase, quella più operativa, Gruppo CAP ha messo in pratica concretamente un percorso di “risignificazione” del quartiere, dal punto di vista urbano e sociale, attraverso azioni civiche e partecipate. Grazie ai lavori, la nuova sede è diventata così uno spazio di cultura aperto e fruibile che ha ospitato moltissime attività proposte dalle associazioni, come: workshop teatrali, laboratori di orticultura, attività di edutainment, presentazioni di libri, concerti e performance itineranti. In un’ottica più ampia di ricucitura urbana, è stata proposta anche una design marathon in collaborazione con NABA – la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano – per immaginare una riconfigurazione degli spazi circostanti l’edificio.
«Nell’implementazione del “Progetto Quartiere” è stato senza dubbio determinante lo strumento istituzionale del Patto di Collaborazione che abbiamo stretto con il Comune di Milano, il Municipio e con alcune realtà associative, scelte tra quelle del quartiere e quelle che animano il Festival delle Periferie – continua Colle – L’accordo ci ha aiutato soprattutto a realizzare una delle azioni principali del progetto, ovvero il “Cantiere Scuola”, che ha visto la trasformazione della scuola elementare abbandonata ormai da anni, posizionata proprio di fronte alla sede di Gruppo CAP».
L’idea è nata durante alcuni workshop svolti con i cittadini, nei quali è emersa la criticità rappresentata dall’ex scuola di Via Rimini, un edificio vuoto e inutilizzato da tempo che gli abitanti del quartiere riconoscevano come un disagio, ma a cui erano allo stesso tempo molto affezionati e legati da ricordi familiari.
Nell’ambito del Patto di Collaborazione, grazie all’intervento del Comune e del Festival “Super”, l’edificio è stato messo in sicurezza con un’azione di incapsulamento delle fibre di amianto, attraverso vernici specifiche, che garantissero la tutela della salute dei cittadini. In attesa della demolizione definitiva, la scuola è diventata poi teatro dell’intervento artistico di Roberto Coda Zabetta, che ha applicato sulle vernici una pittura color bronzo dorato, conferendo così alla struttura un aspetto monumentale. Un monumento alla scuola, intesa come simbolo di una serie di valori preziosi e fondamentali, ma anche alla città, al quartiere e ai suoi abitanti che hanno offerto il loro contributo per conseguire questo risultato.
«Il “Progetto Quartiere” ha senza dubbio ridefinito il posizionamento di Gruppo CAP a livello territoriale, come soggetto sociale, oltre che economico, su un duplice piano – conclude Matteo Colle – Da una parte, per il ruolo che la popolazione aziendale ha ricoperto nelle varie attività: c’è stato, infatti, uno scambio vivace tra il mondo associativo locale e i nostri colleghi, tanto che molti di loro hanno portato nel progetto le proprie esperienze personali e il proprio capitale relazionale. Dall’altra, per il grande valore delle partnership, grazie alle quali si sono create importanti sinergie, che ci hanno permesso di raggiungere obiettivi che difficilmente avremmo ottenuto da soli e a costruire una progettualità ricca e variegata».
Una progettualità che dal 2021 propone occasioni di arricchimento culturale di qualità e, quindi, di interazione con gli abitanti delle zone limitrofe, attirati dagli eventi, in un quartiere complesso, in cui i cittadini – in gran parte immigrati di prima e seconda generazione – vivono in una condizione di isolamento, per scelta o per difficoltà a integrarsi nella comunità locale.
Tra le iniziative più importanti del “Progetto Quartiere”, oltre a “Cantiere Scuola”, spiccano in ordine cronologico: nel 2022 “Stile libero”, una rassegna di appuntamenti dedicati all’acqua, elemento raccontato e discusso sotto diversi punti di vista attraverso gli occhi di artisti, scrittori, esperti e sportivi; nel 2023 il Festival “WASQ”, un’iniziativa di richiamo sui temi dello sviluppo sostenibile, della tutela delle risorse naturali e dell’adozione di stili di vita sostenibili e consapevoli, realizzata da Fondazione CAP, in collaborazione con Teatro Menotti, Legambiente Lombardia, Arca Milano e Super, il Festival delle Periferie, con il supporto di Fondazione Comunità Milano; sempre nel 2023 “Ci vediamo in Piazza”, una vera e propria festa delle associazioni di quartiere, che si è svolta nella piazza antistante la sede di Gruppo CAP e che è stata replicata anche nel 2024 con l’evento “Ci ri-vediamo in piazza”.
Il futuro del progetto si può dire già chiaro. Restare, alimentare la “scintilla” che è stata innescata, e continuare il dialogo avviato con successo con il territorio, con l’auspicio che il quartiere – e in particolare gli spazi della nuova sede del Gruppo – diventino sempre di più un punto di riferimento per iniziative culturali e di animazione, che sorgano spontanee, anche e soprattutto a prescindere dell’azienda.