Far dialogare la progettazione, in un’ottica di sostenibilità, le esigenze delle comunità, che sono i destinatari finali dell’opera, e gli standard normativi in continua evoluzione. È questa la scommessa ambiziosa e lungimirante che sta portando avanti la PMI Politecnica Ingegneria ed Architettura con oltre 50 anni di storia nel settore della progettazione integrata, dal project management alla direzione lavori, dalle indagini tecniche alla pianificazione e realizzazione.
Politecnica è una realtà ben radicata nel territorio italiano - con quattro sedi a Modena, Milano, Firenze e Roma – presente in oltre nove Paesi e tre Continenti all'estero, che non perde di vista nell’ampio perimetro dentro cui opera ed agisce la sua identità di PMI e il rapporto con le realtà locali, verso le quali propone un approccio cooperativo. Per tale ragione, Politecnica racchiude – al fianco dei Big Player internazionali - un forte potenziale in termini di avanzamento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
«Dover sintetizzare in poche parole ciò che è alla base dei nostri progetti è difficile e riduttivo. In Politecnica viviamo la fortuna, ma anche la sfida, di essere “multi”, “poli” proprio come dice il nome e come ricorda il carattere cooperativo dell’azienda: adottiamo approcci eterogenei, ma per un unico obiettivo comune. Crediamo che la sostenibilità possa essere uno dei nostri core business soltanto se orientata verso una progettazione che parta dalla sinergia di più figure, ma anche di più ricettori. In questo senso, portiamo avanti non solo progetti per i nostri committenti ma soprattutto per le comunità che ne vengono coinvolte e impattate.» inizia così il racconto di Alessio Gori, Ingegnere Civile Associato e Project Manager di Politecnica.
Per Politecnica, i principi di sostenibilità ambientale e sociale sono da considerarsi ed integrarsi a partire dalla fase di progettazione, ossia quella di concept e di ideazione dell’infrastruttura, che deve necessariamente tener conto di tutte le fasi di realizzazione di un’opera, fino alla sua manutenzione nel tempo. Attraverso una “progettazione sostenibile”, orientata all’avanzamento dei 17 Global Goals individuati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, Politecnica Ingegneria ed Architettura garantisce la costruzione di infrastrutture che siano, non solo eco-compatibili e rispondenti ai protocolli internazionali LEED ed ENVISION, ma anche “vicine” alle esigenze delle comunità territoriali locali, in quanto soggetti primariamente impattati dai lavori di realizzazione, nonchè fra i principali utenti delle opere stesse. Nelle infrastrutture progettate in chiave sostenibile, in altre parole, Ambiente e Persone sono poste al centro con una visione di lungo periodo.
«La sostenibilità di un’opera passa, anzitutto, dal suo essere allineata alle normative di settore vigenti, perché sono queste ultime che la rendono effettivamente valida, accessibile e fruibile da parte della popolazione. Partendo da una piena compliance normativa, quindi, Politecnica cerca di accrescere il profilo di sostenibilità dei propri progetti compatibilmente con il margine di proposta offerto da ciascuno dei suoi clienti. L’efficienza operativa di un’infrastruttura è qualcosa di molto tangibile, che l’utente può toccare con mano quotidianamente e nel tempo, e che può realmente impattare in maniera diretta o indiretta sulle sue condizioni di vita.» spiega l’Ing. Alessio Gori.
E continua: «Proprio com’è stato in Belize, dove abbiamo appena concluso un’infrastruttura stradale che ha generato un aumento, e anche miglioramento, delle opportunità di spostamento per le Persone. Ricordo chiaramente che quando abbiamo iniziato il progetto dell’autostrada, nel 2017, le persone per attraversare la strada utilizzavano le canoe. La strada già c’era, ma era soggetta a frequenti inondazioni, che isolavano completamente le piccole comunità precludendo l’accesso a qualsiasi tipo di servizio.»
“Coastal Highway Upgrading” è il progetto con cui Gori si è recentemente aggiudicato il riconoscimento di SDG Pioneers Italy 2024, concorso promosso dal Global Compact delle Nazioni Unite per premiare i business leader fortemente impegnati nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Avviato nel 2017 e terminato nel 2023, con il supporto della Carribean Development Bank e del Governo del Regno Unito, attraverso il fondo UKCIF (UK Caribbean Infrastructure Fund), il progetto ha visto come unico consulente ingegneristico Politecnica, in tutte le fasi: ideazione, fattibilità, redazione del progetto preliminare ed esecutivo, assistenza nelle procedure di appalto e direzione lavori durante la realizzazione della nuova autostrada costiera in Belize attraverso il potenziamento di un’arteria stradale già esistente e lunga oltre 58 km. Le sfide più importanti per la PMI sono state principalmente due: la prima, afferente agli scopi del progetto e orientata sia a migliorare il collegamento tra le due estremità dell’arteria stradale già in essere, ma anche (e soprattutto) a renderla inclusiva rispetto alle comunità interessate dal suo attraversamento, riconoscendo e dando esecuzione al loro diritto ad usufruire e beneficiare dell’infrastruttura; la seconda, connessa all’ambiente nel quale l’Azienda si è trovata ad operare, profondamente diverso dal contesto europeo, sia sul piano naturalistico, che su quello socioculturale ed economico.
La ricchissima biodiversità tipica di un Paese che si affaccia sulla costa dell’America Centrale ha avuto un peso determinante in termini di progettazione e gestione della costruzione: l’azienda si è trovata, ad esempio, a dover considerare gli spostamenti e i naturali percorsi migratori della fauna locale, predisponendo corridoi faunistici e sotto-attraversamenti stradali per il passaggio in sicurezza degli animali, tra cui specie protette come il giaguaro e il lamantino; oppure, a mettere a sistema analisi idrologiche e idrauliche su larga scala, facendo previsioni anche sui possibili effetti di eventi atmosferici eccezionali, come gli uragani; o ancora, a dover considerare con maggiore attenzione il tema della resilienza climatica, prediligendo materiali e tecnologie costruttive eco-sostenibili, anche in un’ottica di manutenzione futura.
Sia in fase di progettazione che di direzione lavori, la comunità locale ha fornito un sostanziale contributo, mediante l’attivazione di un percorso di ascolto e coinvolgimento degli stakeholder da parte di Politecnica. Nella fase di valutazione del progetto, sono state coinvolte figure tecniche locali tramite riunioni organizzate nei centri civici delle Municipalità attraversate dall’arteria stradale; nella fase di costruzione, è stato messo a punto un sistema di complaince management per la raccolta di eventuali segnalazioni da parte degli abitanti della comunità locale, al fine di condividere criticità con la squadra di direzione dei lavori, oppure fornire consigli e suggerimenti su come rivedere il progetto e migliorare le tecniche operative.
L’Ing. Gori ha coordinato sia la progettazione che la supervisione dei lavori, in qualità di Project Director & Construction Manager, e questo gli ha permesso di governare continuamente gli aspetti di sostenibilità connessi all’opera.
«L’inaugurazione della nuova infrastruttura pubblica ha avuto davvero un grande impatto a livello territoriale: la Coastal Highway potenziata garantisce oggi agli abitanti l’accessibilità ai servizi medici e ad altri di tipo primario, la possibilità di far transitare gli scuolabus tra le comunità presenti, sostenendo quindi una crescita del livello di istruzione delle persone nel lungo termine, nonché una maggiore e più vivace partecipazione da parte di queste alla dimensione economica e produttiva locale.» conclude così il suo racconto Alessio Gori.
Grazie all’intervento di Politecnica: la Coastal Highway serve ora 49.000 persone residenti lungo i 58km di tragitto; l’autostrada conta circa 3.000 utenti giornalieri; si sono aperte nuove opportunità economiche per circa 2.000 persone stanziate in aree remote, stimolando così lo sviluppo locale e del turismo; i tempi medi di percorrenza dell’arteria stradale si sono ridotti della metà - da 2 ore a un’ora; il profilo di sicurezza dell’infrastruttura - in qualsiasi condizione atmosferica - è aumentato, consentendo una riduzione dell’incidentalità stradale.