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  • Intervista a Elena Gambera, Managing Board Member, OMB Saleri

omb saleri promuove un welfare territoriale rigenerativo con il patto di comunita polo primo maggio personaOMB Saleri è una PMI con sede a Brescia, specializzata nella produzione di valvole per la gestione di gas (idrogeno, gpl e metano) utilizzate nel settore dell'automotive. L’approccio al business è da sempre di stampo olivettiano: l’impresa è un’organizzazione sociale, dove - oltre alla massimizzazione del profitto - si punta anche alla realizzazione del benessere delle Persone e della Comunità.

Questo modus pensandi et operandi, nel 2022 ha portato l’Azienda a farsi promotrice del “Patto di Comunità - Polo Primo Maggio”, una nuova iniziativa di collaborazione tra enti pubblici e privati, organizzazioni religiose e associazioni locali. Il progetto mira a riqualificare e rigenerare socialmente, culturalmente ed economicamente il quartiere “Primo Maggio” di Brescia, dove risiedono soprattutto anziani e stranieri. Situato nella periferia ovest della città e prevalentemente residenziale, il quartiere dispone di poche attività commerciali e ricreative.

Elena Gambera, Managing Board Member di OMB Saleri, spiega che l'Azienda ha lanciato il “Patto” per adottare un approccio più strutturato e inclusivo, abbandonando l’assistenzialismo, con l’obiettivo di progettare un cambiamento reale nella Comunità.

I soggetti coinvolti nel "Patto" sono in totale undici: OMB Saleri, con il ruolo di promotore dell’iniziativa appunto, il Comune di Brescia, la Parrocchia locale, il Centro diurno Rosa, la Fraternità Sistemi, l’Associazione Facciamo Centro, l’Associazione Balconi Azzurri, la Cooperativa Rondine, il Consiglio di Quartiere, il Cisom-Ordine di Malta e l’Associazione Mamma e Papà Separati Italia-Odv.

Fin dalla sigla del "Patto", sono state messe in piedi molteplici iniziative ed attività pratiche, a titolo gratuito e mirate a soddisfare specifiche esigenze al livello territoriale. Sono stati avviati corsi di alfabetizzazione informatica di base dedicati agli over 65 e volti ad incentivare l’uso delle risorse online in sicurezza; laboratori di cucito e rammendo per le persone interessate ad apprendere e certificati dalla regione Lombardia così da essere utili anche ai fini occupazionali; corsi di italiano per straniere e stranieri. Nel 2023, è stato aperto lo sportello “Ti aiuto io”, per offrire supporto nella gestione delle pratiche burocratiche ovunque ce ne sia bisogno, ad esempio per l’attivazione dello SPID o l’iscrizione a scuola dei bambini. Nel mese di maggio 2024, è stata aperta anche la prima biblioteca di quartiere. Tutte queste attività si tengono nel Centro diurno della zona, dedicato in origine agli anziani ma non frequentato attivamente prima del “Patto”. Negli ultimi due anni, invece, il Centro è diventato un punto di riferimento per tutta la Comunità locale.

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Un altro filone di attività riguarda lo sport, identificato come importante mezzo di inclusione di persone appartenenti ad età, culture e contesti diversi. Nel 2022, è stata creata una scuola calcio all’interno dell'Oratorio, alla quale hanno aderito, in soli due anni, 56 bambini e, grazie alla presenza di un’allenatrice donna, anche alcune bambine di religione musulmana. Inoltre, con il supporto del Comune, è stata inserita nella scuola calcio la figura di un educatore, che aiuta i bambini e le bambine ad interagire tra loro. Nel 2023, è stato avviato il primo anno della scuola di minibasket, per offrire ai giovani una più ampia scelta di attività. Come per il Centro diurno, questi corsi stanno contribuendo a dare nuova vita e più ampia frequentazione allo spazio dell’Oratorio.

«Incontriamo periodicamente i nostri partner per analizzare e comprendere insieme i bisogni dei cittadini, oltre a definire le attività da implementare. Il “Patto di Comunità” nasce dalla sinergia e dall’unione di forze e competenze di vari soggetti, tutti radicati nel quartiere e desiderosi di mettere a frutto le risorse già presenti, come il Centro diurno e l’Oratorio, per creare nuove opportunità aperte a tutta la popolazione locale. Per questo, parliamo di un esempio di “welfare territoriale generativo”.» - spiega Elena Gambera, descrivendo le modalità di progettazione delle iniziative.

E continua: «La collaborazione tra realtà così diverse non è sempre stata semplice, specialmente all'inizio. Anche i linguaggi utilizzati erano differenti. Tuttavia, grazie al supporto di un’assistente sociale che ha agito come “facilitatrice”, tutti i partecipanti al “Patto” sono stati costantemente guidati nell'identificazione delle iniziative più efficaci e necessarie, superando così ogni barriera o diffidenza.»

Andando al contributo di OMB Saleri per la riuscita dell’iniziativa sociale, questo è di natura sia economica che ideativa ed organizzativa. Come unica realtà imprenditoriale aderente alla partnership, la PMI offre il suo know-how e l’approccio pragmatico alla progettazione di Comunità, amplificandone anche l’impatto. OMB Saleri ha anche curato iniziative specifiche, come, ad esempio, la raccolta dei computer per i corsi di informatica e dei libri per la biblioteca. A due anni dall’avvio del “Patto”, Elena Gambera può fare una stima qualitativa dei benefici scaturiti - al livello aziendale e territoriale - dall’iniziativa: «Per OMB Saleri, il “Patto di Comunità” comporta un ritorno reputazionale, ma soprattutto un cambiamento culturale positivo all'interno dell'Azienda. Il progetto ha rafforzato i valori della responsabilità sociale e dell'educazione civica e molti dipendenti hanno iniziato a dedicarsi ad attività di volontariato promosse dal “Patto”. Ad esempio, due colleghi sono diventati istruttori della scuola calcio e altri aiutano nella gestione della biblioteca.» Dal canto suo, OMB Saleri riconosce un’ora di volontariato aziendale per ogni ora svolta spontaneamente dal dipendente, al fine di aumentare in modo consistente il tempo dedicato da ciascuno alla Comunità e aumentando la consapevolezza del singolo rispetto al proprio ruolo sociale.

Circa i prossimi passi, Elena Gambera disegna uno scenario altrettanto prolifico: «Non è previsto un termine per il funzionamento del “Patto di Comunità”: tutte le attività descritte continueranno e, ogni anno, cercheremo di aggiungerne delle nuove: a settembre, ad esempio, partiranno dei laboratori teatrali e ludici per promuovere le materie STEM nelle classi IV e V delle scuole elementari, per un totale di circa 20 ore di formazione. Inoltre, in questa attività siamo riusciti a coinvolgere l’Università di Brescia ed altre 11 aziende, così da poter avviare i corsi anche all’interno di altre scuole della città.»

Nel concludere il suo racconto, precisa: «Il "Patto di Comunità" è una forma di sperimentazione più lunga ed impegnativa rispetto ai singoli progetti di filantropia, ma che ci permette di vedere in prima persona l’impatto generato. Anche al livello imprenditoriale italiano, è la prima volta che un’azienda si fa promotrice di un’iniziativa così strutturata. Ed è per questo che il Politecnico di Torino sta studiando l’andamento del nostro "Patto". Se dovesse continuare a funzionare, potrebbe diventare una best-practice per tutto il settore privato italiano.»

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