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  • Intervista a Marco Schiavon, Amministratore Delegato, Caffè Borbone

“Ho 28 anni e sono un'imprenditrice. Non è forse un sogno? Prima di questo progetto ero spesso a casa, senza quasi niente da fare. Adesso la mia famiglia è orgogliosa di me e io lo sono di me stessa. Per la comunità, sono diventata un riferimento.” - con queste parole Janat, giovane donna ugandese, descrive l'impatto della sua partecipazione al «MWANYI - Women and Youth Project», l'iniziativa di formazione agronomica e finanziaria avviata in Uganda da Caffè Borbone, azienda napoletana leader nel settore della torrefazione e del caffè porzionato, controllata da Italmobiliare.

progetto mwanyi la filiera del caffe diventa opportunita di emancipazione per giovani e donne in uganda personaL'Uganda è un Paese chiave per il mercato del caffè: è il secondo produttore di tutto il Continente africano, oltre ad essere il luogo di origine e il principale produttore della varietà “Robusta” - utilizzata anche da Caffè Borbone. Questo potenziale, però, risulta ancora non pienamente sviluppato e messo a frutto: basti pensare che, nonostante la produzione di caffè rappresenti la principale fonte di sostentamento per circa un terzo della popolazione, questa contribuisce solo per il 2% al PIL nazionale.

“Con il progetto «MWANYI» (che in lingua locale ugandese vuol dire appunto "caffè"), ci inseriamo in un contesto in cui la filiera produttiva è altamente frammentata a causa della geografia del territorio e per la mancanza di formazione imprenditoriale. L'obiettivo dell'iniziativa è quello di sviluppare competenze agricole sostenibili per migliorare la qualità del raccolto, ma anche creare percorsi di inclusione finanziaria e promuovere la nascita di progetti imprenditoriali portati avanti da donne e giovani ugandesi che lavorano nella filiera del caffè. In questo modo, contribuiamo all'incremento dell'occupazione e all'emancipazione femminile e dei giovani, oltre che a contrastare lo spopolamento dei villaggi rurali, dove le opportunità sono minori e il livello di povertà estremamente alto.” - Marco Schiavon, Amministratore Delegato di Caffè Borbone, racconta così il contesto e le motivazioni che hanno spinto l'Azienda a farsi promotrice di una filiera del caffè in Uganda più inclusiva e sostenibile.

Il progetto, avviato ad aprile 2022 e di durata quinquennale, consiste nell'erogazione di attività di formazione destinate a giovani e donne tra i 23 e i 59 anni che risiedono nei distretti di Ibanda e Bushenyi nel sud-ovest dell'Uganda, ed incentrate sull'acquisizione di competenze finanziarie e di management, oltre che sull'apprendimento di specifiche tecniche agronomiche e di gestione dei vivai, come il controllo dell'erosione del suolo, i metodi per migliorarne la fertilità, le tecniche di raccolta e la lavorazione del suolo post-raccolta, l'igiene e la sanificazione delle piante, i metodi di essiccazione e stoccaggio. Nel 2023, sono stati attivati 24 corsi di formazione che hanno coinvolto complessivamente 500 partecipanti - di cui 345 erano donne. Ogni persona ha ricevuto mediamente tra le 15 e le 20 ore di formazione. I corsi di formazione sono stati svolti in sedi limitrofe alle aree in cui operano gli agricoltori ed organizzati in considerazione del ciclo di produzione agricolo e della stagione, così da consentire la massima partecipazione.

  • progetto mwanyi la filiera del caffe diventa opportunita di emancipazione per giovani e donne in uganda img 01
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Uno degli elementi distintivi del nostro progetto è che non c'è alcuna relazione commerciale diretta tra i coltivatori e Caffè Borbone. «MWANYI» non è un'iniziativa rivolta alla nostra filiera ma ha un obiettivo ben più ambizioso: vogliamo sostenere le donne ed i giovani imprenditori ugandesi, stimolare lo sviluppo dei piccoli produttori e, soprattutto, promuovere l’imprenditoria locale attraverso un’economia basata sul reddito derivante dalla coltivazione sostenibile del caffè. Il nostro è un impegno a lungo termine, in un territorio che non dispone ancora di una filiera certificata. Questo obiettivo, però, può essere raggiunto solo partendo dall’emancipazione culturale e finanziaria dei produttori ugandesi.” - amplia così l'approfondimento, Marco Schiavon.

Uno dei pilastri del progetto «MWANYI», dal forte carattere d'innovatività, è rappresentato dal programma «VSLA - Village Savings and Loan Associates», che ha favorito la nascita di 15 Associazioni di risparmio e prestito, gestite direttamente dai membri della comunità locale e attraverso le quali, i coltivatori coinvolti nel progetto «MWANYI», hanno l'opportunità di accedere a strumenti finanziari di base, compreso il microcredito, per investire nella qualità dei propri prodotti e, quindi, accrescere la redditività della propria azienda agricola. Questa rappresenta una novità cruciale in un contesto come quello ugandese, dove l’accesso ai servizi finanziari formali è tutt'altro che semplice: “È una forma di aiuto su cui nessuno di noi aveva immaginato prima di poter contare. Non sapevamo di poterlo fare.” - commenta Kyomuhangi, una delle donne che grazie all'iniziativa ha potuto accedere ai nuovi servizi finanziari. Così, le persone riescono a trasformare speranze e desideri per il futuro in opportunità concrete.

Nell'implementazione delle attività progettuali, Caffè Borbone si avvale della partnership con OFI - Olam Food Ingredients, tra i principali fornitori mondiali di caffè verde con una solida presenza in Uganda. “Abbiamo scelto di portare avanti il progetto insieme ad OFI, che attraverso il suo team si occupa della selezione delle persone da coinvolgere nella formazione e dell'erogazione dei corsi, sapendo di poter fare affidamento sulla loro esperienza e profonda conoscenza del settore, del territorio, della filiera e delle specifiche esigenze delle persone che ci lavorano. Dal canto nostro, seguiamo da vicino l'avanzamento del progetto, siamo in contatto costante con il team di OFI e periodicamente andiamo in Uganda per incontrare le donne e i giovani coinvolti, monitorare i risultati raggiunti ed eventualmente aggiornare gli obiettivi.” - spiega Marco Schiavon, circa la collaborazione tra le due realtà imprenditoriali.

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Avviandosi verso la conclusione del suo racconto, l'Amministratore Delegato sottolinea come questa iniziativa progettuale stia generando impatto positivo, non solo per la comunità ugandese, ma anche all'interno di Caffè Borbone, secondo una logica di «valore condiviso»: “Siamo da sempre vicini ai territori di origine delle materie prime e al tessuto sociale della nostra sede produttiva. «MWANYI», però, è un progetto diverso: conoscere personalmente gli agricoltori, ascoltarli, comprendere le loro difficoltà ci sta insegnando moltissimo. Tutte le Persone di Caffè Borbone coinvolte nella sua realizzazione lavorano con grande motivazione, passione ed energia, perché questa esperienza le tocca da vicino e in profondità. Per questo, anche se siamo solo all'inizio, sono certo che «MWANYI» non resterà un progetto isolato, ma sarà il primo di molti.”

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