STORIES
  • Intevista a Fabiana Marchini, Head of Sustainability, Gruppo Sanpellegrino

good bee nella tenuta di acqua panna sorge un hotel per gli insetti impollinatori persona In Toscana, nell’area del Mugello, sgorga da una sorgente situata in una tenuta di 1.300 ettari a Scarperia l’Acqua Panna, imbottigliata da Sanpellegrino (società del Gruppo Nestlé). “Quello tra Acqua Panna e il suo territorio, è un legame profondo. Prima di arrivare alla sorgente, la nostra acqua viaggia nel sottosuolo per 14 lunghi anni, entrando in contatto con rocce secolari e raccogliendo da queste quei sali minerali che le conferiscono le sue peculiari proprietà.” – inizia così il suo racconto Fabiana Marchini, Responsabile della Sostenibilità del Gruppo Sanpellegrino, che spiega: “Il forte legame tra l’acqua e il suo territorio, è uno dei motivi che spinge la nostra Azienda a prestare – già da diversi anni - un’attenzione particolare alla tutela del capitale naturale presente all’interno della tenuta di Scarperia, dove Acqua Panna sgorga. Questo impegno per la biodiversità non si limita all’area del Mugello, ma interessa tutti i territori dove sono presenti i siti produttivi del Gruppo”.

A ottobre 2020, è stata avviata un’attività di monitoraggio e censimento della flora e della fauna presenti nella tenuta di Scarperia, con lo scopo di identificare una serie di azioni per salvaguardare la biodiversità e rafforzarne l’ecosistema. Lo studio dell’area, condotto in collaborazione con Federparchi e la Scuola Superiore Sant’Anna, ha registrato come priorità quella di proteggere gli insetti impollinatori, più in particolare api e farfalle diurne, che a loro volta contribuiscono alla conservazione degli ecosistemi.

Il cambiamento climatico, la riduzione di specifici habitat e l’abbondante uso dei pesticidi nell’agricoltura intensiva, continuano infatti a minacciare la sopravvivenza di queste specie.

Con queste premesse, Sanpellegrino ha dato il via al progetto «Good Bee» che ha portato all’installazione di un «Bee Hotel» all’interno della tenuta di Scarperia, inaugurato nell’ottobre 2022. L’iniziativa è stata intrapresa con lo scopo concreto di voler creare un contesto ambientale favorevole agli insetti impollinatori per aumentare la loro presenza nell’area, con la consapevolezza che api e farfalle diurne vivono solo dove trovano le condizioni adatte per nidificare e nutrire la propria progenie. Più nello specifico, l’intento era quello di simulare i luoghi naturali di nidificazione e svernamento delle api grazie ad uno spazio costruito artificialmente. Il «Bee Hotel» di Sanpellegrino è una struttura permanente, costruita in legno, canne di bambù e corteccia, che, grazie ai numerosi fori presenti al suo interno, funge quindi da rifugio per gli impollinatori presenti nella tenuta.

Il «Bee Hotel» è un punto ideale di ristoro per gli insetti dopo l’attività di impollinazione, ma è anche un luogo che agevola il loro processo di riproduzione grazie alla creazione di microhabitat sabbiosi e alla presenza del suolo nudo attorno alla struttura.” – aggiunge Fabiana Marchini.

L’impegno di Sanpellegrino per la tenuta di Scarperia prevede altre due attività in favore della biodiversità locale: l’incremento delle coltivazioni di vegetali per l’alimentazione degli imenotteri, dei sirfidi e delle farfalle diurne; la creazione di siepi e filari di vegetali e di microhabitat di acqua dolce per favorirne la disponibilità.

Il progetto «Good Bee», si colloca, quindi, nell’ambito della più ampia idea progettuale di mappatura BES delle specie che popolano la tenuta dove sgorga Acqua Panna. L’iniziativa, chiamata «La fonte della biodiversità di Acqua Panna», è stata avviata con una prima fase di censimento, studio e analisi, condotta tra il 2020 e il 2021 su tutta l’area dei 1.300 ettari della tenuta. Dalla mappatura, svolta anche in termini di rilevanza delle specie su base regionale, nazionale e comunitaria, è emersa una buona qualità dell’ambiente e un’elevata eterogeneità dell’ecosistema della tenuta. Ad esempio, è stata registrata la presenza di 66 tipologie di uccelli, tra cui anche specie rare, protette o minacciate, come l’Averla capirossa e il Torcicollo – valutate come «specie in pericolo» sul territorio nazionale. La tenuta si caratterizza anche per una variegata tipologia di vegetazione: boschi di faggio, boschi di origine artificiale e praterie di tipo polifita caratterizzate da specie erbacee foraggere a ciclo annuale e con numerosi tipi di orchidee. Nella seconda fase, sono state individuate e valutate una serie di azioni da attivare ai fini della protezione di quest’area di importante valore naturalistico. È qui, che si è deciso di implementare le attività nell’ambito del progetto «Good Bee».

Nella realizzazione della mappatura e del progetto «Good Bee», un ruolo cruciale è stato svolto dalle partnership con Federparchi e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Il primo è stato coinvolto per analizzare lo stato dell’arte delle azioni di tutela della biodiversità già avviate dall’Azienda nella tenuta. L’Ente ha poi condotto la fase di mappatura e di individuazione delle successive iniziative da mettere in campo. Parallelamente, la Scuola Superiore Sant’Anna ha realizzato uno studio per valutare la capacità di assorbimento della riserva al fine di ridurre – tramite attività di insetting – le emissioni di anidride carbonica connesse ai processi e valorizzare ulteriormente il capitale naturale presente sul territorio. È stato così messo a punto un articolato piano di gestione forestale della tenuta, grazie al quale Sanpellegrino potrà decuplicare il potenziale di cattura della CO2 nei prossimi 10 anni.

Collaborare con partner locali autorevoli per avere un supporto su specifici progetti tecnici, è un approccio che Sanpellegrino è solita utilizzare. “Oggi il mondo dell’impresa può contribuire attivamente alla salvaguardia degli ecosistemi e il nostro impegno in tal senso è reale.” – afferma Fabiana Marchini sul tema. E continua: “La protezione dell’ambiente è una nostra priorità. Per questo, crediamo che collaborare con enti esterni esperti di analisi e gestione delle aree naturali, possa rappresentare una grande opportunità: indirizza la nostra azione per una salvaguardia degli habitat più efficace ed agevola la condivisione di esperienze e buone pratiche a tutela della biodiversità.”

Fabiana Marchini conclude con una breve anticipazione sugli sviluppi futuri del progetto «Good Bee»: “In primavera, con l’inizio del periodo di impollinazione, potremo osservare da un punto di vista privilegiato il comportamento degli insetti impollinatori. Potremo studiarli, raccogliere e analizzare i dati, così da creare un sistema di monitoraggio di queste specie e comprendere a fondo i benefici del nostro progetto. Questo ci consentirà di lavorare con sempre maggiore consapevolezza del territorio che ci ospita e promuovere comportamenti virtuosi nella società, tramite percorsi didattici e visite dedicate ad ospiti esterni.”

Share